Fu eretto agli inizi del Novecento, quando don Raffaele, originario di Torre Annunziata, fu inviato a celebrare la messa presso una cappella gentilizia in località Leopardi (che deve il proprio nome a Giacomo Leopardi che, in questo territorio, trascorse l'ultimo periodo della sua vita). Resosi conto che la chiesetta risultava insufficiente a contenere i fedeli che abitavano questa terra, pensò di erigere un nuovo tempio dedicato alla Vergine del Buon Consiglio, la cui effigie era da sempre venerata presso la propria casa paterna. La chiesa, corrispondente all'attuale sagrestia, fu completata nel 1906, anno in cui fu portata la tela, dipinta da un anonimo napoletano, che ha dato il titolo alla chiesa.
Per ricostruire il tempio e ridar vita alle opere caritative annesse, don Raffaele riprese a girare per i paesi vicini a raccogliere fondi, meritando l'appellativo di ``facchino della Madonna``. La ricostruzione terminò nell'anno 1954.
Fin dagli inizi don Raffaele ebbe come riferimento ed amico il beato Bartolo Longo, fondatore del santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei, il quale incoraggiò molto l'opera del nascente santuario, specialmente le iniziative di carità in favore dei bambini. L'orfanotrofio accolse per tutto il periodo bellico e post bellico centinaia e centinaia di orfanelle, che qui trovarono accoglienza e formazione. Tutto questo fu realizzato anche grazie all'aiuto della congregazione delle Suore di Sant'Antonio, fino al 1934, e di quella delle Suore Stimmatine, dal 1935. Don Raffaele Scauda morì il 2 giugno 1961.